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L'uomo cerca la certezza nella guida della religione, nelle leggi dello stato, nelle misure dell'economia. Ma c'è un quarto polo di guida, il procedere della conoscenza scientifica. Sono i quattro linguaggi, mappe della realtà. La realtà perenne che ci circonda e ci sfugge. Il divenire dell'uomo è punteggiato dal succedersi delle generazioni, dal loro imparare e dimenticare. Il procedere della scienza offre all'uomo protesi all'agire collettivo che nessun'altra specie vivente possiede. L'uomo appartiene alla biosfera terrestre, nasce, si nutre e muore come ogni altro organismo, ma si comporta in modi diversissimi da una generazione all'altra, perché si impadronisce di tecnologie sempre nuove, e le usa senza saggezza. Il procedere della scienza è un continuo correggersi, ma gli strumenti di questa conoscenza sono usati dall'uomo sotto l'impulso del caso, in un continuo sbagliare. Potenza tecnologica ed errore appartengono all'umanità e rendono la storia dell'uomo incerta, ossia disobbediente all'armonia della Natura. In questo libro si tracciano alcune tappe di questa storia, partendo dall'ansia per la salvezza, espressa nel Dies Irae medioevale, arrivando al presente che cerca di collocare la vita nel quadro immenso della dinamica cosmologica, piena di sconfinato fascino e di domande senza risposta.